giovedì 29 aprile 2010

Pesce e matriarcato

Pesce e matriarcato sono i segni distintivi di questo posto. L’insegna non la cercate, non c’è. Siamo alla vucciria, sulla strada che congiunge la piazza della loggia con la cala. Dietro il banco del pesce regna la signora Pina. La grande madre. Affaccendati ai fornelli figlie e mariti, timide appendici di questo universo gastronomico femminile. Il regno di queste amazzoni metropolitane è ospitale ma i modi sono diretti. Il locale è però  piacevole e spartano con un’atmosfera rilassata nella quale trovano materno conforto sia gli abitanti del quartiere sia affezionati frequentatori.

martedì 27 aprile 2010

Miserrima città, maledetti francesi.

Che dire...?  Questa bottiglia non era  niente male. Come qualcosa che risveglia dopo un sonno o che ristora in una miserrima città.
C'è questa scena, in un film, nella quale un uomo turpe costringe un malcapitato a mangiare merda e poi lo abbandona sul selciato davanti ad un ristorante. L'uomo viene raccolto da un cuoco che dopo averlo ripulito gli offre un bicchiere di champagne. Il cuoco, il ladro sua moglie e l'amante é il film.
Egly-ouriet è il bicchiere che ci ha fatto compagnia in questa città costretta a ingoiare merda.

domenica 4 aprile 2010

Di sacrifici, dolcezze e devozioni domestiche

La  pasticceria in Sicilia non è semplicemente associata alla religione, è una forma di religione. E così come ci sono riti collettivi e devozioni domestiche, allo stesso modo a grandiose barocche celebrazioni liturgiche si alternano solide tradizioni casalinghe. In entrambi i casi, però, ritroviamo una sospensione del tempo ordinario e una liberazione dell'immaginario, nelle forme nei colori, nelle simbologie.